Marc Lee è stato il primo cantante eliminato da Amici 2016/2017 da una sfida che ha visto entrare nella scuola invece Valentina Gargiullo. Apprezzato da Alex Braga e in grado di catalizzare l'attenzione su di sé sin dai provini per via del suo modo di interpretare i pezzi che gli son stati man mano assegnati, Marc è uscito solo dopo un mese dalla scuola ma ha un futuro ancora tutto da scrivere, sia perché la musica - come sapete - non nasce solo fra i talent show (Sanremo Giovani per esempio ha lanciato molti artisti) sia perché non esiste solo Amici di Maria De Filippi come trampolino di lancio.
Abbiamo voluto intervistare Marc Lee di Amici subito dopo l'eliminazione e ci ha subito raccontato che oltre al suo pezzo Ballare e danzare, che potete sin da subito su iTunes, sono in arrivo molte altre sorprese per i suoi fan. Con Marc non abbiamo parlato però solo della sua musica ma anche del suo percorso nella scuola, di alcuni concorrenti e di molto altro ancora. Lo ringraziamo sin da subito per la disponibilità dimostrata! Buona lettura!
G: "Ciao, Marc! Iniziamo subito con la domanda di rito: ti ha spinto davvero una pubblicità del Web a partecipare ad Amici oppure era un sogno nel cassetto che avevi da tempo?"
M: Ciao a tutti, lettori di Gossippiù! Come forse già saprete, sono venuto a conoscenza del casting di Amici tramite una pubblicità scoperta per puro caso su Facebook. Senza troppe pretese, ho inviato la domanda di partecipazione online e con grande sorpresa qualche settimana dopo ho ricevuto una chiamata con la fatidica convocazione per i provini, direttamente negli studios di Roma. Ovviamente il mio sogno era all’origine di tutto questo: da tempo amo follemente cantare, e ho pensato che un programma solido e ricco di spettatori come Amici di Maria De Filippi fosse un’ottima pedana di lancio per chi come me ambisce nel mondo d’oggi a farsi ascoltare in tutti i sensi da un pubblico il più vasto possibile.
Marc Lee dopo Amici: "Giusta la sfida ma sono tutt'altro"
G: "Ad Amici Casting hai raccontato che hai dovuto studiare cinese verso i diciassette anni perché non lo sapevi bene. Effettivamente la tua storia è molto particolare, essendo tu di origini cinesi ma nato a Firenze: quanto pensi che il tuo personaggio e la tua storia abbiano influenzato il tuo percorso ad Amici?"M: Credo che la mia storia sia lo specchio dei tempi d’oggi, soprattutto per noi cinesi (o africani, o indiani, giusto per fare un paio di esempi) di seconda generazione. Tantissimi ragazzi come me sono nati qui in Italia da genitori venuti da molto lontano, e nel mio caso credo che imparare a una certa età la lingua d’origine fosse quasi d’obbligo, una necessità dettata non solo dalle esigenze di comunicazione con tantissime persone con le quali ero sempre in contatto, ma anche ai fini di una scoperta, o riscoperta delle mie origini; d’altro canto, non è un segreto che conoscere la lingua cinese sia al giorno d’oggi molto importante. Mi ha fatto piacere esporre la mia storia personale, la mia realtà di vita, e credo che sì: il mio racconto abbia avuto un buon riscontro iniziale all’interno del programma, proprio perché si trattava di una vicenda diversa da quelle che si erano ascoltate prima. Pensate che solo per il fatto di essere un concorrente di origini asiatiche, inaspettatamente (per me) sono finito sulle pagine della Nazione e di Repubblica.
G: "Ad Amici hai colpito subito tutti anche se quello che più ha creduto in te è stato Alex Braga: siete rimasti in contatto oppure non senti più nessuno degli insegnanti? In generale com’è il rapporto tra professore e allievo nella scuola?"
M: Purtroppo non è permesso avere stretti contatti con i professori, quindi anche adesso non sono in contatto con il professor Braga. Ma spero vivamente di conoscerlo meglio, ora che sono fuori dal programma, soprattutto per rinnovare i miei più sinceri ringraziamenti a una persona che ammiro e stimo non solo professionalmente,ma anche dal punto di vista umano. Per le poche volte che l’ho visto, mi è sempre sembrato una persona molto diretta e intelligente. Mi sarebbe comunque piaciuto molto poter approfondire la conoscenza anche degli altri professori, in primis Boosta: mi ha lasciato bellissimi insegnamenti.
G: "Quest'anno ad Amici sono entrati cantanti e ballerini molto particolari e ognuno con un background diverso dagli altri: ti ha colpito qualcuno in particolare? Immagina di essere un insegnante: cosa penseresti di Marc Lee che si presenta al provino con delle canzoni diverse dalle versioni che siamo abituati a conoscere?"
M: È vero, quest’anno la redazione di Amici ha puntato da subito su forti personalità artistiche, soprattutto su quei ragazzi che avevano un background più cantautorale e comunque con un progetto in corso. Questo anche a dimostrazione di come la musica in televisione stia pian piano cambiando, puntando sempre di più a proporre qualcosa di nuovo e magari anche d’inaspettato. Come nel caso dello Strego, che mi aveva da subito colpito: un ragazzo che sulla carta porta un genere meno commerciale rispetto agli altri, ma che appunto per questo riesce a spiccare all’interno del gruppo, riuscendo a proporre in maniera personale e originale il proprio mondo musicale. A tratti Capossela, altri Gazzè… insomma: il perfetto mix di buona musica all’italiana, quasi educativa per un pubblico come quello di Amici, che è composto soprattutto da ragazzi molto giovani. Se fossi un insegnante, penserei che io sia un piccolo folle, ma un folle che sa il fatto suo [sorride ndr]. Anche Braga mi spronava ad affrontare i pezzi ancora più in marcleenese[ride ndr]. Sono cosciente che il mio modo di affrontare le canzoni non possa piacere a molte persone… ma preferisco essere sincero con la mia idea di arte. Chi non avrei fatto entrare? Marc Lee! No, dai, scherzo!
M: È vero, quest’anno la redazione di Amici ha puntato da subito su forti personalità artistiche, soprattutto su quei ragazzi che avevano un background più cantautorale e comunque con un progetto in corso. Questo anche a dimostrazione di come la musica in televisione stia pian piano cambiando, puntando sempre di più a proporre qualcosa di nuovo e magari anche d’inaspettato. Come nel caso dello Strego, che mi aveva da subito colpito: un ragazzo che sulla carta porta un genere meno commerciale rispetto agli altri, ma che appunto per questo riesce a spiccare all’interno del gruppo, riuscendo a proporre in maniera personale e originale il proprio mondo musicale. A tratti Capossela, altri Gazzè… insomma: il perfetto mix di buona musica all’italiana, quasi educativa per un pubblico come quello di Amici, che è composto soprattutto da ragazzi molto giovani. Se fossi un insegnante, penserei che io sia un piccolo folle, ma un folle che sa il fatto suo [sorride ndr]. Anche Braga mi spronava ad affrontare i pezzi ancora più in marcleenese[ride ndr]. Sono cosciente che il mio modo di affrontare le canzoni non possa piacere a molte persone… ma preferisco essere sincero con la mia idea di arte. Chi non avrei fatto entrare? Marc Lee! No, dai, scherzo!
G: "È stato giusto mandarti in sfida per un cellulare? Chi ti è stato più vicino tra i tuoi compagni in questo momento?"
M: Sembra una cosa banale, ma sì: credo che sia giusto comunque far capire che le regole sono regole e rispettarle sia fondamentale. Anche a causa della pressione che c’era ho reagito in malo modo alla situazione, e mi dispiace molto soprattutto perché in televisione è stata mandata in onda un’immagine non troppo felice del mio stare all’interno del programma. Io sono tutt’altro, sono il Marc Lee dei casting, il ragazzo che sogna di cantare una musica interculturale nel mondo.
Marc Lee e la classe di Amici: "La bella copertina non basta"
G: "Molto spesso ad Amici si instaurano amicizie che durano molto tempo e in molti altri casi però che durano giusto il tempo della permanenza della scuola. Chi dei tuoi amici stai continuando a sentire dopo il programma? Hai mai discusso con qualcuno dei tuoi lontano dalle telecamere?"
M: Sicuramente ad Amici si possono instaurare buone amicizie (mi piace questo gioco di parole!), il fulcro del programma è anche questo: oltre al talento canoro o nella danza, ci si mette in gioco, sotto le vigili telecamere, nel relazionarsi con persone sconosciute o semisconosciute che hanno comunque tutte lo steso obiettivo, e cioè farsi conoscere dal grande pubblico per la loro arte. Sono nate sicuramente diverse amicizie, per esempio mi sono trovato molto bene con Francesco, Marta, Lo Strego e la dolce Valentina (è bastato conoscerla nelle giornate prima della formazione della classe per far sì che ci stessimo subito simpatici e ci sentissimo in sintonia). Uscendo così presto dal programma non ho avuto modo di conoscere tutti bene, ma sono sicuro che ci terremo in contatto. Discusso? Con qualcuno, ma per me sono storie ormai passate, bisogna guardare avanti e soprattutto conoscersi per davvero, senza doversi soffermare troppo sulle prime sensazioni ricevute.
G: "Due domande secche. La prima: Andreas Muller sì o no di nuovo ad Amici? E perché?"
M: Perché no? Sono scelte di vita, soprattutto professionali. Poi starà a chi gestisce il programma decidere su come portare avanti il suo percorso.
G: "Lo Strego ci è o ci fa?"
M: Come ogni artista che si rispetti, un po' tutte e due le cose: fa parte del gioco.
G: "Ad Amici molti cantanti sono anche dei bei ragazzi (Alessio, Riccardo, Thomas): quanto è importante secondo te l’aspetto fisico nella carriera di un cantante al giorno d’oggi?"
M: Pensa che un amico, cantante come me, mi mandò un messaggio con scritto: "Ma sembrano tutti usciti da Uomini e Donne!"[ride ndr]. La "bella copertina" ha sempre il suo perché: non è un segreto che un bel ragazzo possa avere più opportunità di una persona che magari non è proprio il David di Michelangelo. Ma questo in superficie, poi si deve dimostrare che cosa si abbia da dare in termini di qualità artistiche. E comunque nella prossima vita voglio nascere James Dean!
G: "Visto il tuo percorso ad Amici per questa domanda ci aspettiamo una risposta tutt'altro che banale... Cos'è la musica per te e come ti ha aiutato? Chi sono i tuoi cantanti preferiti e perché? Quali sono i cantanti dei talent show che ti piacciono di più?"
M: Per me la musica è pura emozione, condivisione, unicità e una delle migliori amiche della vita. Io ascolto tantissima musica, sono un “musicovoro”: dal cantautorato italiano alla musica orientale (come possono essere il C-pop e il K-pop), da quella più sperimentale, all’indie. Ultimamente ascolto molta musica d’autore italiana: da Cosmo ai I cani, da Thegiornalisti a Colapesce. Amo troppi artisti… Una delle migliori voci al mondo è sicuramente quella di Antony and the Johnsons: Antony è l’unico che a un suo concerto (quello con Franco Battiato) è riuscito a farmi piangere come un bambino. Quanto agli artisti usciti dai talent, apprezzo molto il percorso di Giusy Ferreri, Marco Mengoni, Annalisa Scarrone, Chiara Galiazzo e le sonorità degli Urban Strangers.
Il futuro di Marc Lee: "Per ora nessun altro talent"
G: "Ora che sei fuori da Amici sicuramente hai iniziato a pensare al tuo futuro e a come continuare i tuoi progetti: cosa prevedi di fare nell’immediato e non solo? Un altro talent o preferisci altre vie?"
M: Per ora cerco di fare quello che stavo facendo prima di entrare ad Amici, ovvero creare sempre più nuove canzoni, cover ma soprattutto brani inediti. Ci sono diverse cose in cantiere, e sicuramente poco alla volta verranno allo scoperto. Per ora non è previsto un altro talent… ma nella vita mai dire mai. Sono molto aperto alle nuove vie di comunicazione, e questo non prevede solo ed esclusivamente il talent show. Sarebbe bellissimo poter far molte cose all’infuori dei talent, anche se troppe volte si dice che "è difficile non passare dai talent". Prendiamo però tutte le opportunità con filosofia e cerchiamo di divertirci il più possibile.
G: "Siamo arrivati ai saluti. Di nuovo grazie, Marc! A presto".
M: Grazie a voi! Nihaone a tutti. A presto!