Temevo che Marco Cubeddu venisse schiacciato dalla vulcanica Silvia Farina, la sua compagna di viaggio a Pechino Express 2016 e, invece, a sorpresa, lo scrittore è venuto fuori alla grande, diventando uno dei personaggi più chiacchierati e amati, anche se lui non crede di esserlo veramente, come ha confessato durante la nostra intervista esclusiva. Non se la tira per nulla, non ha nessuna intenzione di passare per il bello e impossibile e tenebroso... ma è quello per cui è passato! Questo, comunque, non sembra importargli molto: quello che gli interessa davvero è scrivere, essere apprezzato per i libri che pubblica e per il prezioso contributo dato alla rivista Nuovi Argomenti.
Marco Cubeddu e Silvia Farina, estranei e (quasi) del tutto sconosciuti dal grande pubblico, hanno conquistato proprio quel pubblico che, il più delle volte, se ne esce fuori con frasi del tipo "Sono più famoso io di quei due". A Marco non interessa diventare "un vipuccio da Grande Fratello" ma, se ne avesse la possibilità, rifarebbe a vita Pechino Express, dicendo addio all'Italia... addio no, però, al suo computer, col quale sta scrivendo un libro proprio sull'esperienza che ha vissuto.
Quello che tutti vogliono soprattutto sapere è: ma, alla fine, Marco Cubeddu e Silvia Farina si sono messi insieme o no? Lo scrittore-viaggiatore ha rivelato tutti i suoi segreti durante questa intervista.
Se volete leggere l'intervista esclusiva di Gossippiù a Marco Cubeddu non dovete far altro che dare un'occhiata qui di seguito!
Marco Cubeddu si è fidanzato? "Sono una brutta persona"
G: "Ciao Marco! Hai partecipato a Pechino Express senza sapere con chi avresti viaggiato... Devi essere proprio fortunato con gli appuntamenti al buio!"
M: "Tendenzialmente gli appuntamenti al buio sono una poveracciata, ma partire per Pechino Express è una cosa talmente f**a che, anche col rischio di una fregatura, valeva la pena, è il viaggio di Pechino quello che conta, e quello non delude di certo"
G: "Estranei quando tu e Silvia eravate bendati, compagni d'avventura durante il viaggio, e adesso come vi definite: amici o 'conoscenti di una volta' (ma la frequentazione è finita quando è finito Pechino Express). Da quello che abbiamo capito, sei ancora single"
M: "Mah, la vita è strana, quest'esperienza è stata davvero pazzesca, vedrete - e non parlo solo delle cose che mi riguardano - delle cose bellissime, la squadra che lavora a Pechino è una squadra di gran fi**i, in questo viaggio non si è single o coppie, è comunque una grande ammu***iata, una cosa che si vive tutti insieme"
G: "Barba incolta, fascino da intellettuale, fisico prestate: hai fatto colpo su tutti. Riuscirai a fare colpo anche sulla tua fidanzata ideale? Ah, a proposito: come deve essere la tua donna per tutta la vita?"
M: "Come le pare a lei. Le donne e gli uomini ideali non lo sono mai in astratto, lo sono solo in concreto. Io sono una brutta persona, o mi diverto a esserlo, e mi presento spesso come un carnivoro, nordista, filoamericano. Secondo me, per ironia della sorte, finirò a innamorarmi di una vegetariana amante del Medio Oriente... casertana. Scommette?"
"Rifarei Pechino Express... ma col computer!"
G: "Cosa ti resta dell'avventura vissuta a Pechino Express? E quali dei viaggiatori ti andrebbe di rivedere e quali no?"
M: "Mi restano moltissimi appunti, le storie della gente che mi ha ospitato e con cui ho condiviso momenti fugaci eppure allo stesso tempo profondi, una grande lezione di professionismo televisivo, e la voglia di ripartire il prima possibile. Dei quindici altri viaggiatori, oltre a me, ne ho già rivisti diversi e in generale ne rivedrei volentieri 14/15: un gruppo splendido, nel complesso, veri compagni di viaggio"
G: "A Pechino Express c'è stato un momento in cui tu e Silvia avete pensato di mollare tutto? Le difficoltà (sia fisiche che psicologiche) sono palesi: cosa ti ha dato più problemi e cosa invece ti è mancato di più della vita di tutti i giorni?"
M: "Guarda, per quanto mi riguarda, no. Potenzialmente, potrei vivere facendo Pechino tutta la vita. Mi sarebbe bastato avere un computer per scrivere (a mano, se uno non è più abituato, è un incubo) e per il resto, è davvero un'esperienza esaltante, perché non è solo un viaggio, è già un racconto, la telecamera rende tutto più intenso, più memorabile"
Marco Cubeddu al Grande Fratello VIP: "Solo se fossi un vippone!"
G: "Se ti proponessero di partecipare al Grande Fratello VIP, accetteresti?"
M: "Se fossi un VIP, dipende. Se fossi un vippuccio no, credo che sia squalificante. Se fossi un vippone, paradossalmente, sì, per dire alla gente: sono io che decido cosa è squalificante e cosa no. In generale i reality, che spesso sono pura spazzatura (non Pechino, che è abbastanza un'eccezione) lo sono perché i professionisti che li creano non li fanno per loro stessi o per i loro amici in gamba, li fanno per una pletora di subnormali senza pretese. Ma potenzialmente restano un esperimento sociale incredibile, se uno li facesse con cognizione di causa, il potenziale drammaturgico è infinito e sarebbe anche infinitamente raffinato e perverso, si tratta di esperienze totali, contraddittorie, ambigue, violentissime, scusa se mi esalto ma mi piacciono da morire da un punto di vista drammaturgico, mi emozionano molto, come altri teatri di eventi terrificanti di cui scriverei volentieri, tipo le trincee, i manicomi, le prigioni"
La vera vita privata di Marco Cubeddu
G: "Qual è la giornata tipo di Marco?"
M: "Dipende. A volte mi alzo prestissimo, e scrivo tutto il giorno fino alla sera. Altre non mi alzo mai dal letto, talmente ossessionato dalle cose da fare che non ne faccio nessuna. Qualche periodo capita che mi tocchi andare in giro per festival, o che qualche giornale mi mandi da qualche parte per seguire un evento, altri periodi capita che non mi chiami nessuno e sto praticamente sempre a casa depresso, a volte vado tutte le giornate di una settimana in ufficio, altre passo tutte le giornate di una settimana a bere gin tonic sull'amaca in giardino, altre cerco di depurarmi e mangiare verdure e bere intrugli allo zenzero"
G: "Facciamo un giochino che chiamiamo banalmente 'Se tu fossi' (non c'è nemmeno bisogno di spiegarlo):
1. Se tu fossi una donna, chi saresti? - Cersei Lannister di Game of Thrones. La regina;
2. Il tuo peggior nemico - Yoko Ono;
3. La tua paura più grande - Un formicaio
4. Se fossi un omosessuale nella società di oggi, come ti comporteresti? - Come un eterosessuale nella società di oggi, temo. Quindi sarei un piagnone insicuro e incapace di costruire rapporti belli e duraturi nella vita come siamo noi etero oggi. Ma con chi ci piace andare a letto non ha nessuna importanza: gli esseri umani sono meschini e insignificanti o grandiosi e commoventi a prescindere dal loro orientamento sessuale;
5. Un disoccupato - Lo sono più volte al mese. Anzi, più volte al giorno. Farei di tutto per lavorare, ma se proprio non ci fosse modo, mi arruolerei nella Legione straniera, come mi sono ripromesso che avrei fatto se non avessi pubblicato il mio primo romanzo. Nell'estate del 2011 avevo già un piede oltre il cancello del quartier generale di Aubagne. Spero di no, ma chissà che non torni da quelle parti in futuro;
6. Un alieno - Se fossi arrivato qui io, vorrebbe dire che sarei espressione di una società molto più avanzata e più evoluta di quella dei terrestri (altrimenti sarebbero stati i terrestri a raggiungere il pianeta dell'alieno). Sicché, credo che soggiogherei questi esseri primitivi e trasformerei la Terra in un parco giochi personale. Non sarebbe uno spettacolo edificante;
G: "Grazie, Marco, per la piacevole chiacchierata. Saluta pure i lettori di Gossippiù"
M: "Cari lettori di Gossippiù, spero vi divertirete a seguirmi a Pechino Express, grazie dell'attenzione e, se vi capitasse di leggere qualcosa che scrivo, fatemi sapere cosa ne pensate!".