Gli eliminati della quarta serata di Sanremo 2017 (9) sono stati Giusy Ferreri, Ron, Albano e Gigi D'Alessio, questi ultimi due a sorpresa, a dire il vero, in quanto entrambi amatissimi seppur da generazioni diverse da quelle dei talent show (e non venite a dirci che conta la canzone perché se io sostengo un cantante lo voto a prescindere dal pezzo in quanto spero che vada avanti: questo in genere, poi ci sono le eccezioni). Non c'è stata alcuna "svolta epocale", nessun ricambio generazionale, come qualcuno ha detto durante il Dopo festival, perché chi fa buona musica - soprattutto se da anni - non sarà mai rimpiazzato da nessuno: è anche molto offensivo nei confronti di cantanti che hanno segnato la nostra musica e che tanto possono continuare a darci senza dover per forza ascoltare questi giudizi avventati e che cercano a loro modo di far clamore.
C'è anche chi parla di dominio dei talent al televoto ma ricordiamoci che tempo fa Vecchioni vinse su Emma Marrone e Kekko dei Modà con la sua Chiamami ancora amore e soprattutto che il televoto oggi pesava il 40%: il meccanismo insomma è ben oliato e di certo la vittoria in un festival popolare dev'essere decretata da chi ascolta la musica e non dalla sola giuria di qualità.
Quello che si sente dire insomma non ci piace per niente: da una parte si parla di questi talent show come dominatori assoluti, ed è vero ma fino a un certo punto; dall'altra si parla di svolta epocale come se gli esclusi non avessero più nulla da dire. Signori, parliamo di Albano Carrisi, Gigi D'Alessio, Ron, Giusy Ferreri: mica di quattro amici al bar che cantano al karaoke. Chiusa la polemica, veniamo al dunque.
Quello che si sente dire insomma non ci piace per niente: da una parte si parla di questi talent show come dominatori assoluti, ed è vero ma fino a un certo punto; dall'altra si parla di svolta epocale come se gli esclusi non avessero più nulla da dire. Signori, parliamo di Albano Carrisi, Gigi D'Alessio, Ron, Giusy Ferreri: mica di quattro amici al bar che cantano al karaoke. Chiusa la polemica, veniamo al dunque.
La quarta serata di Sanremo 2017 è stata davvero bella: momenti dance alternati alle solite belle finestre aperte sul mondo e sui suoi problemi (per esempio al terrorismo con ospiti nonno e nipote a parlare della tragedia a Nizza), grandi ospiti, conduttori e attori simpatici (come non menzionare la super Antonella Clerici) e molto altro ancora.
Questa serata è stata un mix di emozioni e di stati d'animo diversi e il merito è tutto di una direzione artistica perfetta e curata nei minimi dettagli e di una conduzione che con Maria De Filippi riesce a toccare con sensibilità gli argomenti più profondi e difficili senza mai cadere nella banalità e nella stucchevolezza. Brava Maria a mettersi in gioco e a fare anche la simpaticona di turno, strepitosa nel trovare i suoi spazi senza oltrepassarli e invadere quelli del suo fratellone Conti: una vera professionista, come Carlo del resto, che ci lascia tre anni di Festival bellissimi.
Veniamo ora alle canzoni e ai voti definitivi, poi alla classifica dei cantanti in ordine di chiamata:
Canzoni in gara: le pagelle definitive
- Ron - L'ottava meraviglia. L'eliminazione era scontata ma il testo della canzone è tutt'altro che banale e la performance è stata convincente. Questo non lo ha salvato dalla sconfitta ma siamo in una gara e bisogna dar atto agli altri del fatto che avevano dei pezzi di gran lunga più belli (fatta eccezione per la Comello). Voto 7;
- Chiara Galiazzo - Nessun posto è casa mia. La voce di Chiara è una garanzia e l'interpretazione è stata ineccepibile. Il testo della canzone non è tra i migliori in gara ma è davvero bello e potrebbe conquistare qualcuno sin dal primo ascolto. Sicuramente passerà in radio e auguriamo a Chiara che possa rilanciarla per bene. Voto 7.5;
- Samuel - Vedrai. Una canzocina che si fa canticchiare ma che non aggiunge niente al repertorio del Festival, diciamo così. Molto meno bella di quella di Gigi D'Alessio per esempio. Voto 6.5;
- Albano - Di rose e di spine. Albano ha eseguito e interpretato bene il pezzo, molto meglio della prima volta. Il testo è un classico sanremese, un po' datato sicuramente, però non è bruttissimo come molti dicono (ma ormai va di moda criticare chiunque solo per avere like su Facebook...). Voto 6.5;
- Ermal Meta - Vietato morire. Pezzo stupendo, interpretazione strepitosa. La prima volta non è chiarissimo il tema ma già la seconda tutto torna e ci si meraviglia di come questo autore sia stato in grado di scrivere un pezzo del genere con una base di questo tipo. Voto 8.5;
- Michele Bravi - Il diario degli errori. Ma quanto è bravo Michele Bravi? Il pezzo ci porta nel mondo degli adolescenti e lui è in grado di raccontarci questa storia con tenerezza, convinzione e talento. Voto 8;
- Fiorella Mannoia - Che sia benedetta. Dalla Mannoia forse si pretendeva qualcosa di più ma bisogna dire che questo pezzo è perfetto per il momento storico che stiamo vivendo e l'interpretazione della Mannoia, che intanto ha macinato due milioni di visualizzazioni su YouTube, è sublime. Voto 8.5;
- Clementino - Ragazzi fuori. Era a rischio eliminazione ingiustamente e ora è finito in finale. Meritatamente. Alla faccia di chi è abituato a criticato i rapper napoletani a prescindere. Voto 7.5;
- Lodovica Comello - Il cielo non mi basta. La performance non convince e la canzone non è niente di che. Per l'esordio sanremese avrebbe potuto fare di più. Voto 6;
- Gigi D'Alessio - La prima stella. Strano che Gigi D'Alessio non sia stato votato più di altri (ricordiamo che con Respirare andò benissimo qualche Sanremo fa). Il pezzo è tenero e ha delle strofe coinvolgenti, tutto si incastra alla perfezione. Bisogna capire a questo punto come si sono combinati i vari voti (giuria di qualità, demoscopica e televoto), anche se - diciamolo - non avremmo mai puntato sulla vittoria di Gigi. Voto 7.5;
- Paola Turci - Fatti bella per te. Lei ha una bella voce e una presenza super ma la canzone non è niente di che. Voto 6.5
- Marco Masini - Spostato di un secondo. Bel testo, bella base, bella esecuzione. Ma non è un pezzo da vittoria. Voto 7;
- Francesco Gabbani - Occidentali's Karma. Meriterebbe di vincere solo per aver ballato con una scimmia prima e vestendo i panni della stessa scimmia poi sull'Ariston. Voto 8;
- Michele Zarrillo - Mani nelle mani. Lo stile è il suo, la canzone è carina. Voto 7;
- Bianca Atzei - Ora esisti solo tu. Bellissimo il momento in cui si è commossa, il motivetto è coinvolgente e lei ha talento. Speriamo che questo testo possa lanciarla bene nel mondo della musica. Voto 8;
- Sergio Sylvestre - Con te. Testo semplice ma bello, interpretazione strepitosa. voto 9;
- Elodie - Tutta colpa mia. Testo non troppo carino ma lei è un animale da palcoscenico e potrebbe convincere anche cantando un elenco telefonico. Voto 7;
- Fabrizio Moro - Portami via. Fabrizio Moro non si discute: poeta assoluto, testo e interpretazione degni di un vincitore di Sanremo. Ma non vincerà. Voto 8.5;
- Giusy Ferreri - Fa tanto male. La canzone passerà in radio spesso ma lei non l'ha cantata mai benissimo. Forse non le calzava proprio a pennello, diciamo così. Voto 6.5;
- Alessio Bernabei - Nel mezzo di un applauso. Alessio ha un bel timbro ma questo testo è davvero banale e strizza troppo l'occhio alle radio. Sicuramente avrà successo perché lui ha una potente fanbase ma gli autori potrebbero impegnarsi di più a prescindere per fargli fare un vero salto di qualità. Voto 6.
Classifica Big Sanremo 2017 in ordine di chiamata
- Chiara;
- Clementino;
- Marco Masini;
- Alessio Bernabei;
- Michele Zarrillo;
- Elodie;
- Paola Turci;
- Bianca Atzei;
- Sergio Sylvestre;
- Samuel;
- Michele Bravi;
- Lodovica Comello;
- Ermal Meta;
- Francesco Gabbani;
- Fabrizio Moro;
- Fiorella Mannoia.
La finale di Sanremo 2017 si avvicina e le polemiche non sono mancate insomma. Il più delle volte sono polemiche sterili, come tante di quelle che si leggono su Facebook; è importante però ribadire che - così come non vanno demonizzati i talent, che rappresentano il nuovo - non vanno neanche offesi cantanti che hanno anni e anni di carriera alle spalle e che (come succede in tante nazioni del mondo) andrebbero stimati e applauditi, come per fortuna è successo all'Ariston, e non presi in giro per avere un retweet o un like in più.